lunedì 20 gennaio 2014

Treno vs Aereo

Da alcune notizie apparse sul web, sembra che da aprile 2014 non sarà più possibile prenotare un volo Ryan Air da Roma a Milano e viceversa. La società di voli low cost infatti rinuncerebbe alla tratta a causa della eccessiva concorrenza dell'alta velocità su ferrovia (Trenitalia e Italo).

Alta velocità
Alta Velocità
In effetti, con il treno è oggi possibile muoversi da Roma a Milano in 3 ore, portando tutto il bagaglio che si vuole, senza doversi sottoporre ai controlli del check-in ed avendo l'enorme comodità di ritrovarsi in centro città alla fine del viaggio, piuttosto che nella sua estrema periferia: facendo due calcoli ci si accorge che il tempo che si risparmia con l'aereo volando, lo si perde nuovamente per raggiungere l'aeroporto e per svolgere le varie pratiche aeroportuali.
Considerato l'enorme quantitativo di polemiche che ha sempre accompagnato la costruzione di nuove ferrovie per l'alta velocità, direi che questa notizia si posiziona dalla parte di chi è a favore nei confronti di questo tipo di grandi opere, anche per quanto riguarda il discorso dei danni all'ambiente e della ecosostenibilità: se è vero infatti che per costruire le ferrovie dell'alta velocità vengono praticati ingenti danni ambientali, è altrettanto vero che, una volta costruita la ferrovia, l'emissione di gas serra di un treno è un quarto di quella dell'aereo. L'impatto sull'ambiente di un treno risulta insomma essere di gran lunga più sostenibile rispetto a quello dell'aereo (e dell'auto).

Ma secondo me la notizia evidenzia anche un altro aspetto di fondamentale importanza, ossia mette in luce quanto forte sia il potere d'acquisto dei consumatori nel determinare gli andamenti del mercato. Se Ryan decide di chiudere la tratta Roma-Milano è perchè evidentemente non risulta più conveniente per loro continuare a svolgere questo servizio: evidentemente un numero troppo esiguo di persone continuava a prendere l'aereo a fronte di crescenti numeri di consumatori che preferiscono il treno. Il potere d'acquisto delle singole persone dunque determina l'inutilità dei voli Roma-Milano stabilendo che sia il treno la soluzione più logica per il collegamento tra queste due città.
Mi piace sottolineare questo aspetto perchè evidenzia come siano le persone, con le loro scelte d'acquisto, ad avere il potere di decidere cosa debba essere venduto e cosa no, e quindi a determinare in che direzione debba andare il mercato (e quindi il mondo).

Il nostro potere d'acquisto lo esercitiamo ogni volta che andiamo a fare la spesa. Ed ogni volta che andiamo a fare la spesa possiamo decidere se ciò che consumiamo debba essere prodotto da ditte che rispettano l'ambiente ed i diritti umani, oppure da ditte che li calpestano. Possiamo scegliere se finanziare produttori che rispettano la vita o che preferiscono distruggerla per i propri interessi. Possiamo scegliere tra prezzo e qualità, tra diritto e sopruso, tra rispetto e violenza, tra sostenibilità ambientale e consumo indifferente alla disponibilità delle risorse.

Esercitiamo il nostro potere d'acquisto ogni volta che andiamo a fare la spesa

Si chiama consumo critico, di cui si parla ampiamente in questo blog: informarsi per capire chi vende cosa e come lo produce, dove lo produce ed a quali condizioni. Ci hanno voluto far credere che il prezzo sia l'unica cosa da guardare quando facciamo un acquisto. Ma sono tanti altri gli elementi da considerare.
Un pò come sono tanti altri gli elementi presi in considerazione dai consumatori che, a parità di prezzo, hanno decretato la fine dei voli Roma-Milano a favore del collegamento ferroviario.


2 commenti:

  1. ciao, il ragionamento è interessante.

    Restando nel campo nel campo dei trasporti, mia passione, devo però far notare che se in alcuni casi l'offerta si adegua alla domanda (Ryan cancella rotte, Italo addirittura nasce e fa concorrenza), in altri casi è vero il contrario. L'esempio è l'offerta ferroviaria non-AV, che è stata cancellata per "far cassetta" con l'AV. Regionali ed Espressi erano sempre, o spesso, spesso pieni, quindi la domanda c'era; Trenitalia li ha tagliati ugualmente, infischiandosene della domanda.

    La domanda "comanda" solo se il mercato è veramente libero? Ma forse sono andato fuori tema...

    ciao, Marco

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    1. In effetti, ed aggiungerei purtroppo, gli espressi sono stati fatti sparire. I regionali però ci sono ancora (ma non so se sono diminuiti): sarebbe bello allora se i forti guadagni dell'Alta Velocità potessero finanziare una riqualificazione di tutti questi treni che sono stati invece lasciati andare ad uno stato di semi-abbandono. Un Paese civile non può permettersi di avere un servizio di qualità solo sull'Alta Velocità (ma in effetti mi sa che siamo andati fuori tema... :-) )

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