giovedì 17 gennaio 2013

Perù e Bolivia (21 gg) - Parte terza: La Paz e Salar de Uyuni

Giorno 10 - La Paz

La Paz era per noi in realtà una tappa obbligata prima di scendere a Uyuni, una città dalla quale partono le escursioni per il Salar più grande del mondo ed il motivo principale della nostra visita in Bolivia. La mattina del decimo giorno siamo dunque andati alla ricerca dei biglietti del bus per Uyuni. Esistono 3 compagnie che effettuano la tratta La Paz - Uyuni: Panasur, Todo Turismo e Transomar. In tutti i casi si tratta di un viaggio notturno, ed in tutti i casi viene offerto un bus semi-cama, ovvero con sedili parzialmente reclinabili. Abbiamo optato per Panasur, ma il servizio non ci è piaciuto molto (meglio al ritorno con Transomar, ma anche in quel caso il bus era piuttosto scomodo). Prima del viaggio notturno però abbiamo avuto il tempo per visitare il centro di LaPaz, soffermandoci sul Museo della Coca nonchè sulla Cattedrale e sulla Chiesa di San Francesco. Per pranzo abbiamo scelto un posto che consiglio vivamente perchè ci è piaciuto molto: Angelo Colonial.
Abbiamo così passato la giornata e ci siamo infine preparati per il viaggio di 11 ore da La Paz a Uyuni. E' stato un viaggio, come si può immaginare, molto duro e lungo e abbiamo faticato a chiudere occhio anche perchè, dopo le prime 4 ore di viaggio la strada asfaltata ha lasciato il posto ad un rumoroso ed interminabile sterrato che ci ha accompagnato fino a Uyuni.

Giorno 11 - Uyuni

E siamo così arrivati a Uyuni, un posto ai confini del mondo, distrutti e bisognosi di una doccia e di un letto. Fortunatamente siamo stati ben accolti a La Petit Porte, uno splendido Bed & Breakfast (dai prezzi europei), dalla pulizia impeccabile e dallo stile originale (e soprattutto fornito di acqua calda!). Una delle poche strutture ricettive che ha il televisore, ma che non riceve canali: il televisore infatti è unicamente utilizzabile assieme al lettore DVD: e di DVD a disposizione ce ne sono veramente tanti, tant'è che abbiamo avuto l'opportunità di vedere il film Hugo Cabret...a Uyuni ! La città di Uyuni ha ben poco da offrire, sembra un set cinematografico di un film di Sergio Leone: strade polverose, cani randagi e poco altro. Anche a livello gastronomico è piuttosto carente: la via centrale è piena di fantomatiche "Pizzerie Italiane" tutte uguali, con menù di tutti i tipi (oltre alla pizza, cucina boliviana e messicana) dalla qualità scadente. Solo un locale si distingue dagli altri: La Locomotiva: leggermente decentrata rispetto alla via principale, offre un menù più ridotto ma dalla qualità certamente migliore. D'altronde chi viene a Uyuni non viene certo per la cucina, ma per fare una o più escursioni nel Salar de Uyuni.
A tal proposito è necessario sottolineare che ci sono svariate agenzie che propongono le escursioni, ma è sicuramente un buon consiglio prenotarle prima, verificando su siti quali trip advisor la qualità delle offerte proposte. Ad esempio si parla molto male della Colque Tours (una delle agenzie storiche di Uyuni), ma anche molte altre agenzie ricevono giudizi negativi.
Noi ci siamo affidati a Ruta Verde, e ci siamo trovati benissimo, per cui mi sento di consigliarla al 100% a chi decida di fare un'escursione di una o più giorni in quello che, secondo me, è uno dei posti più belli del mondo. Ecco come abbiamo vissuto noi la nostra escursione di tre giorni.

Giorno 12 - Salar de Uyuni - Primo giorno

Alle 10:00 in punto, come da programma, Juan, la nostra guida, ha bussato alla nostra Petit Porte e siamo saliti sulla sua 4X4 con la quale avremmo effettuato tutti i nostri giri.
La prima tappa è stata la visita al "cimitero dei treni": alla periferia di Uyuni infatti ci sono varie decine di locomotori che sono stati portati lì da varie parti del mondo e lasciati morire. Ci si trova dunque di fronte a un notevole accumulo di ferraglia che, al limitare del Salar, fa un certo effetto.

Salar de Uyuni
Il cimitero dei treni
Siamo poi andati a visitare una delle strutture nelle quali  viene estratto il sale. Il Salar, che è la più grande distesa di sale del mondo, era un tempo un lago che, a seguito della sua completa evaporazione, ha lasciato il posto a tale distesa salina. Durante la stagione delle pioggie, uno nuovo strato d'acqua ricopre la superficie. Con la stagione secca poi una nuova evaporazione lascia spazio ad un nuovo strato di sale: ogni anno dunque l'estrazione di sale continua, e sempre nello stesso punto.
Dopo un'ulteriore sosta in un sito dove sono presenti delle antiche mummie, abbiamo finalmente fatto il nostro ingresso nel Salar: 12.000 km quadrati di bianco senza apparenti confini. Un luogo veramente unico ed incredibile.

Bolivia
Salar de Uyuni

Qua e là delle piccole isole: una di queste, l'Isla del Pescado, l'abbiamo visitata. La sua caratteristica è quella di avere centinaia di cactus giganti, che arrivano fino a 12 m di altezza.
Nel pomeriggio abbiamo raggiunto un albergo fatto tutto di sale, l'Hotel de Sal (Tayka) dove abbiamo poi cenato e passato la notte.

Giorno 13 - Verso il Sud Lipez - Secondo giorno

Il secondo giorno il paesaggio è gradualmente cambiato: inizialmente abbiamo attraversato ancora parte del Salar per giungere alla Galaxy Cave, una grotta caratterizzata dal fatto di essere tutta fatta di corallo. Da qui abbiamo poi lasciato il Salar per attraversare una zona desertica piena di rocce dalle strane forme e ci siamo introdotti in un ambiente vulcanico: Davanti a noi le vette a 5000 metri (e oltre) di almeno 5 vulcani erano visibili a formare un'ampia vallata. Abbiamo poi raggiunto e superato varie lagune: una di queste, chiamata Laguna Trebisonda in quanto maleodorante, era particolarmente interessante perchè piena di fenicotteri rosa.

Bolivia
Presso la Lagua Trebisonda
E' iniziata a questo punto una costante salita che ci ha portato a oltre 4000 metri, tra muschi mai visti e strani animali come la viscacha, una specie di coniglio con una lunga coda e siamo infine giunti al limitare di un enorme deserto dove c'era l'Hotel de Piedra (Tayka) per la nostra seconda notte.
Entrambi gli alberghi dove abbiamo dormito ci sono sembrati di buona qualità: c'era l'acqua calda e le cene e la prima colazione ci sono sempre piaciute. E' questa una caratteristica importante del tour con Ruta Verde perchè altri tour si affidano ad alberghi più basici che sono più che altro rifugi in cui non è detto che ci sia acqua calda e sono probabilmente più scomodi e meno puliti. E' necessario quindi verificare, nel momento in cui si prenota un tour, in quali alloggiamenti sono previste le notti e posso tranquillamente affermare che vale la pena spendere qualcosa in più, ma avere un buon alloggio che risparmiare e non avere neanche la possibilità di farsi una doccia calda: alla fine di una giornata in cui si è stati prevalentemente in macchina, percorrendo sterrati e respirando polvere, è fondamentale potersi lavare.

Giorno 14 - Sud Lipez - Terzo giorno

L'ultimo giorno di visita della zona prevedeva un ulteriore spostamento verso il Sud ed infatti siamo arrivati al confine con il Chile. E' stata forse la giornata più intensa delle tre: all'alba siamo partiti ed abbiamo incontrato, sul nostro cammino, l'"albero di pietra", una roccia famosa in quanto scolpita dal vento in modo tale da farla sembrare un albero.

Albero di Pietra
Arbor de Piedra

E' una zona desertica in cui, appaiono, qua e là, stranissimo blocchi di pietra: lo scenario è surreale tant'è che questo deserto porta il nome di Deserto di Dalì. Siamo poi arrivati all'ingresso di una enorme riserva naturale: la "Reserva Natural Eduardo Avaroa". Una nuova lunga salita ci ha portato alla quota record di 4990 metri slm (più in alto che sul monte bianco!): qui abbiamo visto dei geyser, in quanto tutta la zona è vulcanica.

Reserva Natural Eduardo Avaroa
Geyser a 4990 m slm


Da qui siamo poi andati prima alla Laguna Verde (il cui colore è dovuto alla presenza dell'Arsenico nell'acqua).

Reserva National Eduardo Avaroa
Laguna Verde
Infine ci siamo diretti alla Laguna Colorada che è invece rossa a causa di alcune alghe che vivono nelle sue acque: è questa la laguna più bella di quelle viste ed è incredibile quanti sino i fenicotteri che la popolano.

Laguna Colorada
Fenicotteri Rosa nella Laguna Colorada

Dopo pranzo ci siamo infine avviati nuovamente verso casa che, a questo punto, distava circa 600 km da dove eravamo. Teoricamente, un'altra possibilità è quella di arrivare in Cile, fino a San Pedro de Atacama e da lì riprendere un aereo per il Nord della Bolivia.
Siamo comunque arrivati a casa nel tardo pomeriggio e non c'era niente di meglio che potersi rilassare alla Petit Porte dove abbiamo passato la notte, prendendoci quindi un giorno cuscinetto prima di ripartire con l'autobus notturno

Giorno 15 - Uyuni

E' stato dunque un giorno di esclusivo riposo questo a Uyuni in quanto qui non c'è altro da fare che aspettare gli unici bus che tornano a LaPaz, i quali partono tutti la sera. Abbiamo comunque scoperto che esiste un'altra opzione che consiglio in quanto permette di guadagnare un giorno ed evitare un'altra notte in bus, ossia quella di prendere l'aereo. A Uyuni infatti c'è un piccolo aeroporto e la compagnia aerea Amaszonas effettua voli giornalieri Uyuni-La Paz.

Giorno 16 - La Paz

Dopo una nuova lunga ed estenuante notte in bus (con la compagnia Transomar) e dopo aver superato anche l'ultimo ostacolo, ossia il traffico di El Alto, siamo tornati a La Paz ed abbiamo nuovamente soggiornato all'Hotel Cruz de Los Andes. Per la colazione abbiamo scelto un posto vicino l'albergo (in Calle Sagarnaga) che si chiama: 100% Natural: la nostra migliore colazione (più che altro un brunch) con succo di banana (o papaya), yougurt con frutta, uovo strapazzato (o fritto) e toast con burro e marmellata. Abbondante e ottima.
Per la visita di La Paz, questa volta ci siamo focalizzati sul quartiere coloniale che, in realtà, è in pratica concentrato su una sola strada, Calle Jaen, molto carina.

Abbiamo mangiato nuovamente all'Angelo Colonial e abbiamo fatto qualche acquisto (prodotti di lana di alpaca, strumenti musicali....ci siamo risparmiati l'acquisto dei feti di lama presenti al Mercato delle streghe).

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