sabato 25 agosto 2012

Bilanci di giustizia - Consumare meno, consumare meglio

Esiste una iniziativa nata nel 1993 alla quale oggi aderiscono più di 1200 famiglie italiane: si tratta di Bilanci di giustizia. Fondata da don Gianni Fazzini, è un'organizzazione laica che mette insieme tutte quelle famiglie che hanno adottato uno stile di vita improntato alla decrescita (in pratica uno stile di vita basato sulla ecosostenibilità) e che sono in questi giorni (23-26 agosto 2012) in riunione a Fanano (MD).

Consumare meno, consumare meglio
Logo di Bilanci di Giustizia

L'obiettivo delle famiglie "bilanciste" è quello di modificare secondo giustizia la struttura dei propri consumi e l’utilizzo dei propri risparmi, cioè l’economia quotidiana.
E' dunque obiettivo primario il contenimento dei consumi: la spesa è incentrata sull'acquisto di prodotti che non danneggiano cicli biologici o che non rappresentano uno sfruttamento ingiusto di persone e di risorse naturali. Viene effettuata la raccolta differenziata, vengono riciclati i vestiti, si riducono le spese inutili: si tratta in pratica di rifiutare in base ad analisi non superficiali e a scelte coscienti e responsabili i consumi che non rispondono più ai bisogni umani reali o che danneggiano in modo spesso irrecuperabile i meccanismi ecologici e le popolazioni da troppo tempo confinate in una povertà incolpevole.

Poichè intraprendere il cammino di liberazione dalle costrizioni della società dei consumi non è facile in quanto la società induce ad acquistare sempre di più, tale cammino lo si fa dentro il proprio nucleo familiare e, soprattutto, con l'aiuto di altre famiglie nel contesto di un gruppo locale.
Bilanci di giustizia invita tutte le famiglie partecipanti al progetto ad inviare i bilanci mensili nei quali vengono indicati i consumi "normali" e gli obiettivi che includono la sostituzione di prodotti considerati dannosi con un altri valutati in termini positivi: si tratta di una scheda nella quale vengono considerate le voci di spesa mensile: alimentari, abbigliamento, trasporti, casa, tempo libero, investimenti etici etc:per ogni voce di spesa ci sono due colonne, una riservata ai "consumi usuali" ed una a quelli "spostati" (cioè seguendo criteri di giustizia, eticità e sostenibilità). Le schede infine vengono spedite mensilmente al coordinamento nazionale.
Tutto questo per dimostrare, dati alla mano, che cambiare l'attuale modello economico accrescendo la qualità della vita è possibile. In effetti le famiglie che hanno inviato i bilanci nel 2008, documentano un consumo mensile individuale medio di 863,67 euro a fronte di un pari dato Istat di 1042,56 euro. Quindi un risparmio medio mensile individuale di 178,89. 

Le parole di don Gianni Fazzini, il fondatore di Bilanci di Giustizia, sono chiare e dirette: "Il bilancio è soltanto uno strumento per capire a chi vanno i soldi che spendiamo. Ad aderire, di solito, sono persone molto lontane dalla Chiesa e desiderose di una migliore qualità di vita. Purtroppo, infatti, chi frequenta tanto la chiesa pensa di mettere a posto la coscienza con un po’ di carità. Al contrario, il concetto di giustizia è riconoscere l’altro e rispettare la natura, guardando alle generazioni future”

L'incontro di Bilanci di Giustizia anticipa la Conferenza Internazionale per la Decrescita che si terrà a Venezia tra il 19 ed il 23 settembre.

  

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